lunedì 23 novembre 2009

Lettera da Sarajevo

Questa che segue è una lettera che ho scritto da Sarajevo tanti anni fa ad un amico. L'ho ritrovata (anche grazie al racconto di Elenuccia!)... e la condivido con voi... visto che fa parte di un viaggio, è frutto di incontri e sicuramente ha lasciato delle Tracce in me! (... e poi c'entra con l'argomento "guerra").

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Sarajevo, 29 agosto 1999

Ho appena smesso di piangere…
...come sono stata male! Mai come in questo momento e così a fondo.
Qui a Sarajevo ci hanno fatto vedere un video di presentazione dell’Associazione Sprofondo per cui facciamo il campo questa settimana. C’erano parecchie scene della vita in città durante la guerra, durante i bombardamenti… gente che piangeva, che correva per sfuggire ai cecchini… scene che avrò visto un centinaio di volte in TV in Italia e già allora stavo male. Ma stasera l’ho visto con occhi diversi… gli occhi di chi ha degli amici che hanno passato tutto questo! Al posto delle facce degli uomini, delle donne e dei bambini sarajeviti, vedevo quelli di Refik, Kudus, Emina e di tutti quelli che ho conosciuto in questo mese. Mi è preso un nodo alla gola tremendo… avrei dovuto sentirlo già prima, ma è vero che fin quando non tocchi con mano, non riesci a capire… io l’ho appena SFIORATO e già mi fa così male! Cosa avranno provato loro? Mi sento così lontana… Gli altri, ancora estranei del tutto alla realtà bosniaca, ridevano distratti da un cagnolino mascotte dell’Associazione ed io mi chiedevo: “MA COME FANNO?”.
Ho rivisto gli occhi pieni di lacrime della mamma di Nino…
Ho rivisto gli occhi di Refik quando eravamo nella parte serba di Sarajevo e si parlava della presenza probabile di mine… erano SPAVENTATI!
Ho anche pensato a tutti quelli che a causa della guerra, d’un tratto (il tempo dello scoppio di una granata), si sono ritrovati nulla tenenti se non della loro tristezza e del loro orrore.
Forse sono tragica, drammatica… boh… spero di non sembrarti sciocca, ma è così che mi sento. Avevo già intenzione di scriverti questa settimana, ma speravo di scriverti quattro cazzate… quelle che sparo solitamente, ed invece… che disastro! Mi rifarò… ma adesso la mia preoccupazione è: DIMENTICHERO’?? Non voglio!
E’ vero, non è giusto essere sempre tristi, né nei confronti miei, né nei confronti delle vittime della guerra… ma non so…… smetto… non so più andare avanti, è difficile spiegare! Scusa lo sfogo, ma so che tu mi puoi capire, i ragazzi che sono qui sono forse ancora lontani o comunque non me la sento di parlargliene, non ora!

…a presto…

1 commento:

  1. ciao grazie per la lettera.. caspita chissa cosa doveva essere Sarajevo nel 1999! Io sono stata un mese fa e mi ha turbato parecchio. La guerra mi turba molto sempre.
    Io penso che non sia opportuno dimenticare gli orrori visti, per farsi 'portatori sani' di una coscienza collettiva di quanto sia brutta e orrenda la guerra sopra ogni cosa, di quanto sia brutto l'odio e la vendetta che spinge a iniziare la guerra, e quanto sia emblematico che chi inizia la guerra é sempre una vittima-che-non-puo'-perdonare-il-torto-che-mi-é-stato-fatto.
    Quanto é importante vivere da cristiani tutto questo...per vincere l'assurdità della guerra, l'assurdità dell'odio etnico e dell'odio interreligioso che proprio non capisco.
    Chissa dove mi porterà questa riflessione sulla guerra, non so. Sembra strano ma non ci ho mai pensato.

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