lunedì 1 febbraio 2010

lettera

Ciao,
ho il maso incollato alla finestra, fuori nevica, ma non è la neve, che a poco a poco sta coprendo tutto a catturare la mia attenzione. Da qualche tempo fisso un punto preciso, dove la strada finisce, inghiottita, sembra, dalla casa vicina. Fisso quel punto nella speranza di vederti comparire, così all’improvviso, come tante volte ho sognato.
Era tempo che non guardavo dalla finestra: l’attesa del tuo arrivo viene, a volte, celata dalle 1000 cose che ho da fare, dal caos di cui mi circondo tutti i giorni. Ma poi… basta così poco: due mani allacciate, braccia strette al collo, un commento, per fare ritornare prepotente il desiderio di vederti arrivare.
Tante volte ho sognato quel momento che quasi lo temo, temo la felicità che porterà il tuo arrivo. Mi sono spesso chiesta il motivo del tuo ritardo: hai perso la strada, qualcuno ti trattiene, non sai che è da me che devi venire.., nel frattempo io mi preparo: riempio l’attesa di esperienze, incontri, affetti, fatiche per prepararmi ad accoglierti.
Intanto la neve ha coperto tutto col suo manto bianco e io ho il naso incollato alla finestra e continuo a fissare un punto preciso: dove la strada finisce, inghiottita, sembra, dalla casa vicina.

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